Coniglio in Umido con Olive: Secondo Piatto della Tradizione

scopri la ricetta tradizionale del coniglio in umido con olive, un secondo piatto saporito e genuino della cucina italiana, perfetto per ogni occasione.

Profumi di macchia mediterranea, lentezza di tegame e una salsa che avvolge: il coniglio in umido con olive racconta la cucina italiana di casa, tra Liguria e Toscana. Oggi questa ricetta ritrova spazio nelle carte dei ristoranti e nelle cucine domestiche, grazie a una carne magra, un sugo aromatico e una versatilità che conquista. Si entra in un mondo fatto di rosmarino, alloro e vino che sfuma, mentre le olive taggiasche portano sapidità e gentilezza. La tradizione guida il gesto, ma la tecnica moderna regala precisione nei tempi e uniformità nei risultati.

Intanto, il mercato del 2025 offre materie prime affidabili e filiere tracciate. È il momento ideale per scegliere con criterio e costruire sapori puliti. Dal tegame alla tavola, il piatto dialoga con contorni semplici, polenta o purè, e accetta compagni convincenti come pasta corta o schiacciata all’olio. In famiglia o tra amici, il “secondo” diventa il centro di un rito conviviale. E allora perché non osare una variante con pomodorini e un tocco di fegatino, come vuole la memoria contadina, oppure una versione in bianco con pinoli?

In breve

  • 🍲 Piatto simbolo tra Liguria e Toscana, ricco di aromi mediterranei e olive taggiasche.
  • ⏱️ Tecniche chiave: rosolatura energica, sfumatura con vino, cottura lenta e controllo dell’umidità.
  • 🥔 Contorni ideali: polenta, purè, patate arrosto, ma anche pasta corta Barilla, De Cecco o Rummo.
  • 🫒 Ingredienti top: olio extravergine Carapelli o Bertolli, pomodori Mutti o Cirio, olive liguri.
  • 🥓 Varianti: alla cacciatora, con pomodorini, con pancetta Fratelli Beretta, con aceto Ponti.
  • 🌿 Salute e sostenibilità: carne magra, alta digeribilità, filiera tracciata e benessere animale.

Coniglio in Umido con Olive: storia viva e geografie del gusto

La fama del coniglio in umido con olive corre lungo i muretti a secco liguri e scivola tra uliveti e vigneti. Non nasce come piatto aristocratico, ma come ricetta di recupero: pochi ingredienti, fuoco dolce, tempo a disposizione. La tradizione contadina lo fissò nei giorni di festa, quando il profumo del tegame riempiva le cucine e il pane raccoglieva il sugo.

In Liguria si preferiscono le olive taggiasche, piccole e profumate, spesso con pinoli e rosmarino. In Toscana, invece, domina l’idea “alla cacciatora”, con salvia, alloro, aglio e un accenno di aceto. Entrambe le correnti cercano la succulenza e un equilibrio tra dolcezza della carne e spinta salina delle olive.

Il racconto di “Nonna Bianca” accompagna una brigata di cucina immaginaria, che rilegge il piatto senza snaturarlo. In osteria, la ricetta rimane un banco di prova: rosolare bene senza bruciare, bagnare con vino giusto, gestire l’umidità e fermarsi quando le fibre cedono. Sembra semplice, ma è una danza.

Nel 2025, attenzione e memoria si incontrano. Si sceglie la filiera, si bilanciano i grassi e si lavora su salse lucide, senza eccessi. Il gusto resta rotondo, mentre l’impiattamento valorizza contrasti cromatici: olive scure, salsa ambrata, erbe fresche. Così la tradizione dialoga con l’oggi.

  • 🗺️ Origine: aree rurali liguri e toscane; diffusione nazionale nel dopoguerra.
  • 🥘 Carattere: umido lento, sugo aromatico, carne magra e tenera.
  • 🍷 Abbinamenti: vini territoriali, contorni semplici e carboidrati confortanti.
  • 🧂 Identità: salinità delle olive, dolcezza della carne, profumi di erbe.
Area 🧭 Caratteristiche 🌿 Ingredienti tipici 🍅 Consigli di servizio 🍽️
Liguria Olive taggiasche, pinoli, rosmarino Olio Carapelli o Bertolli, pomodori Mutti Con focaccia Olivieri e vermentino
Toscana Note di aceto, salvia, alloro Aceto Ponti, passata Cirio Con polenta morbida o purè
Centri urbani Tecniche controllate, riduzioni leggere Brodo vegetale leggero, erbe fresche Con pasta corta Rummo o De Cecco

La storia insegna che l’equilibrio fa grande il piatto: è il primo segreto da portare nella sezione seguente, tutta dedicata alla spesa di qualità.

Ingredienti e scelta consapevole: olive, oli e pomodori per un umido memorabile

La materia prima racconta il risultato finale. Il coniglio deve essere giovane, con carne chiara e profumo delicato. Le olive taggiasche portano sapidità elegante; meglio denocciolate per una masticazione nitida. L’olio extravergine è protagonista discreto: fruttato medio, acidità bassa, profilo erbaceo.

Per la parte acida del sugo, due strade. Si può usare vino bianco secco per la sfumatura, oppure vino rosso morbido, che dona corpo e colore. Il pomodoro aiuta la salsa: pelati interi o passata fine, a seconda della consistenza desiderata. Nel 2025 la disponibilità di prodotti di qualità rende più semplice centrare l’obiettivo.

Le erbe contano: rosmarino, alloro e salvia guidano il naso. L’aglio si usa intero schiacciato, per profumare senza invadere. Un cucchiaio di fegatino tritato arricchisce l’umami, come vuole la tradizione familiare. Non è obbligatorio, ma eleva il piatto.

  • 🫒 Olio: extravergine medio; valutare Carapelli o Bertolli per affidabilità.
  • 🍅 Pomodoro: pelati o passata di qualità; ottimi Mutti e Cirio.
  • 🍷 Vino: bianco secco o rosso morbido; evitare tannini aggressivi.
  • 🫙 Olive: taggiasche in salamoia leggera; sciacquare e asciugare.
  • 🥓 Variante: dadini di pancetta Fratelli Beretta per un soffritto ricco.
Ingrediente 🔍 Scelta consigliata ✅ Marca/Opzione 🏷️ Note di uso 🍳
Coniglio 1 kg, giovane, sezionato Macelleria locale Asciugare bene e massaggiare con sale/pepe
Olio EVO Fruttato medio, fresco Carapelli o Bertolli Per rosolare e rifinire
Pomodoro Pelati o passata Mutti o Cirio Aggiunta dopo la sfumatura
Olive Taggiasche denocciolate Liguria, salamoia leggera Inserire a metà cottura
Pancetta Opzionale, dolce Fratelli Beretta Piccolo soffritto per nota affumicata
Aceto Bianco o di vino Ponti Goccia finale in stile cacciatora
Pane/Pasta Per accompagnare Barilla, De Cecco, Rummo Perfetti con il sugo

Per chi desidera una guida visiva, un buon video aiuta a fissare i passaggi fondamentali e la giusta densità della salsa.

La regola d’oro rimane semplice: acquistare bene e trattare gli ingredienti con cura. È la base per la tecnica della prossima sezione.

Tecniche di tegame: rosolatura, sfumatura e umido che abbraccia

Il successo nasce dalla rosolatura. La pentola deve essere calda, il fondo ben velato di olio, e i pezzi di coniglio asciutti. Si lavora senza fretta, girando la carne per ottenere una doratura uniforme. Questa fase sigilla i succhi e costruisce le basi aromatiche del sugo.

Si sfuma poi con vino. Se bianco, il profilo rimane pulito; se rosso, diventa più profondo. L’alcol evapora a fiamma viva. Le erbe e l’aglio entrano prima del pomodoro, così il calore rilascia i profumi in modo armonico. Il pomodoro regola dolcezza e acidità.

La cottura in umido richiede controllo dell’umidità. Il coperchio va leggermente socchiuso per favorire una riduzione morbida. Ogni tanto si aggiunge poco brodo vegetale caldo. Le olive si uniscono a metà percorso, per restare integre e saporite.

  • 🔥 Rosolatura: calore deciso, pochi pezzi per volta.
  • 🍷 Sfumatura: fiamma alta, alcol completamente evaporato.
  • 🥘 Umido: coperchio con sfiato, aggiunte misurate di brodo.
  • 🧄 Aromi: aglio schiacciato, erbe legate a mazzetto.
  • ⏲️ Riposo: 5 minuti a fuoco spento prima del servizio.
Passo 🔧 Tempo ⏱️ Segnale giusto 👀 Correzione rapida 🛠️
Rosolatura 8-10 min Doratura uniforme Aggiungere olio a filo se necessario
Sfumatura 1-2 min Niente odore di alcol Proseguire a fiamma viva
Cottura in umido 40-50 min Carne tenera, salsa lucida Brodo poco a poco o alzare fiamma
Inserimento olive Metà cottura Olive sode e sapide Aggiungere ora se troppo morbide
Riposo 5 min Sugo più stabile Mantenere coperto

Chi cerca il “perché” degli errori trova risposte chiare: fiamma troppo bassa in rosolatura produce carne pallida, coperchio ermetico regala salsa acquosa, olive inserite presto perdono consistenza. La tecnica salva la tradizione.

Varianti regionali e twist creativi: dalla Ligure alla Cacciatora

Ogni tavola custodisce una versione. In Liguria la ricetta sposa olive taggiasche, pinoli e erbe, talvolta con pomodoro minimo. In Toscana prende il nome di cacciatora, con salvia, alloro e una goccia di aceto Ponti. Esistono poi interpretazioni con pomodorini, con capperi dissalati, persino con un soffritto iniziale di pancetta Fratelli Beretta.

La brigata di “Nonna Bianca” ama proporre tre variazioni. La prima resta fedele: rosolatura energica, olive taggiasche e pomodoro ridotto. La seconda, in bianco, elimina il pomodoro e punta su limone e pinoli. La terza gioca con i pomodori confit e una sfumatura di rosso.

Ogni scelta ha una logica. La versione in bianco esalta gli oli fruttati Carapelli o Bertolli. Il pomodoro Mutti o Cirio dona spalla aromatica senza coprire. I capperi regalano sprint salino, ma vanno dosati con cura per non superare le olive.

  • 🫒 Ligure classica: taggiasche, pinoli, rosmarino, fondo leggermente pomodorato.
  • 🍋 In bianco: limone a fine cottura, erbette, niente pomodoro.
  • 🍅 Con pomodorini: dolcezza naturale e salsa vivace.
  • 🥓 Con pancetta: corpo extra nel soffritto, aroma rustico.
  • 🍇 Sfumatura rossa: vino rosso morbido per profondità.
Variante 🎭 Profilo aromatico 🌸 Ingrediente chiave ⭐ Abbinamento consigliato 🍷
Ligure Erbaceo-salino Olive taggiasche Vermentino ligure
Cacciatora Agro-aromatico Aceto Ponti Chianti giovane
In bianco Fresco e netto Olio Carapelli o Bertolli Pigato o Trebbiano
Con pomodorini Dolce e rotondo Pomodorini o passata Mutti/Cirio Rosato profumato
Con pancetta Affumicato-rustico Fratelli Beretta Montepulciano d’Abruzzo

Per chi desidera vedere consistenze e colori reali, un video con riprese ravvicinate chiarisce densità del sugo e timing delle olive.

Le varianti non tradiscono l’identità, la ampliano. È il ponte ideale verso abbinamenti e menu completi.

Abbinamenti, contorni e servizio: dal tegame alla tavola con stile

Il coniglio in umido chiede compagni semplici. Le patate arrosto o il purè valorizzano il sugo. La polenta cattura la salsa e offre conforto. Pane croccante e focaccia sono alleati insostituibili. La pasta corta, mantecata con parte del fondo di cottura, diventa un primo improvvisato e sorprendente.

Il servizio conta. Il tegame si porta in tavola per conservare calore e convivialità. Un rametto di rosmarino fresco profuma, senza ostentare. Un filo di olio EVO a crudo completa e lucida la superficie. La temperatura deve rimanere alta, ma non rovente.

Vini e bevande si scelgono in base alla variante. Con la versione ligure funzionano bianchi sapidi; con la cacciatora, rossi giovani e dinamici. Anche un rosato strutturato può reggere la scena. Chi preferisce analcolici può puntare su tisane alle erbe o acque toniche agrumate.

  • 🍞 Pane e focaccia: focaccia Olivieri o filoni rustici per la scarpetta.
  • 🥔 Patate: arrosto con rosmarino, oppure purè soffice.
  • 🍝 Pasta: sedani Barilla, mezze maniche De Cecco, elicoidali Rummo.
  • 🫒 Olio a crudo: un giro di Carapelli o Bertolli esalta gli aromi.
  • 🍷 Vino: vermentino, chianti giovane, rosato sapido.
Elemento 🍽️ Opzione 🔀 Perché funziona 💡 Accento finale ✨
Contorno Polenta o purè Assorbono la salsa Noce moscata leggera
Pane Focaccia Olivieri Olio e sale esaltano il sugo Aggiunta di rosmarino
Pasta Barilla / De Cecco / Rummo Trattengono il condimento Salto in padella col fondo
Olio a crudo Carapelli o Bertolli Aromi verdi e pulizia Goccia pre-servizio
Acidità Aceto Ponti Rinforza la cacciatora 1 cucchiaino, non di più

L’armonia del menu completa l’esperienza. Il prossimo passo guarda a salute e sostenibilità, temi ormai parte del gusto.

Salute, sostenibilità e acquisto: il coniglio oggi

Il coniglio è una carne bianca magra, con profilo proteico elevato e grassi contenuti. Risulta digeribile, adatta anche a chi segue un regime controllato. Nel contesto attuale, l’attenzione alla provenienza è cruciale: allevamenti con benessere animale e alimentazione tracciata garantiscono qualità costante.

Il tema sostenibile entra in cucina con scelte consapevoli. Meglio tagli equilibrati del carcame e porzioni adeguate. Il tegame consente di valorizzare tutto il sapore, limitando sprechi. L’olio extravergine a crudo si dosa, non si spreca. Le olive si sciacquano per regolare la sapidità.

La brigata di “Nonna Bianca” propone una lista di controllo per la spesa. Si cerca carne elastica, priva di odori anomali, dal colore chiaro e uniforme. Le olive si preferiscono in salamoia leggera. Il pomodoro in barattolo deve profumare pulito, senza note metalliche.

  • 🥩 Carne: giovane, colore roseo, odore delicato.
  • 🫒 Olive: taggiasche integre, salamoia equilibrata.
  • 🍅 Pomodoro: pelati interi Mutti o Cirio, dolci e concentrati.
  • 🫗 Olio: EVO certificato, come Carapelli o Bertolli.
  • 🌍 Filiere: allevamenti etici, tracciabilità chiara.
Parametro 🧪 Valore indicativo 📏 Impatto sul piatto 🍽️ Nota pratica 📝
Proteine 20-21 g/100 g Struttura e sazietà Ottimo per secondi leggeri
Grassi 4-5 g/100 g Sensazione pulita Equilibrare con olio EVO
Cottura media 45-50 min Tenerezza ideale Controllare riduzione
Sodio Dipende da olive Sapidità Assaggiare e regolare
Porzione 250-300 g a testa Equilibrio nutrizionale Servire con contorno

Una cucina responsabile è anche golosa. L’umido ben fatto è gentile col corpo e con l’ambiente. È il finale naturale del nostro viaggio pratico, tra tecnica e memoria.

Ricetta guida passo-passo: tempi, dosi e ritmo della pentola

Per chi desidera un riferimento operativo, ecco una guida ispirata alle ricette tradizionali più affidabili, calibrata per quattro persone. Si parte da un coniglio di circa 1 kg, con il suo fegatino, e si procede con olive, aromi, pomodoro e vino. La chiave è la gestione del calore, il giusto sfiato del coperchio e qualche assaggio in corso d’opera.

  • 🔪 Tagliare il coniglio a pezzi e asciugarli bene.
  • 🧂 Condire con sale, pepe e rosmarino tritato.
  • 🔥 Rosolare in olio EVO fino a doratura uniforme.
  • 🍷 Sfumare con 1-2 bicchieri di vino; evaporare l’alcol.
  • 🍅 Unire cipolla, aglio, pelati Mutti o Cirio, e poi le olive.
  • 🥘 Cuocere 40-50 minuti, coperchio con sfiato; bagnare con brodo se serve.
  • 🧡 Riposo breve e filo d’olio Carapelli o Bertolli a crudo.
Voce 📋 Dose/Tempo ⏱️ Consiglio dello chef 🍳 Emoji 🎯
Coniglio 1 kg Chiedere taglio dal macellaio 🐇
Olive taggiasche 100 g Inserirle a metà cottura 🫒
Vino 1-2 bicchieri Sfumare forte 🍷
Pomodoro 2 pelati o 250 g passata Regola la dolcezza 🍅
Erbe Rosmarino, alloro Mazzetto aromatico 🌿

Questa traccia restituisce ritmo e costanza. E permette di modellare il piatto sul proprio gusto, con sicurezza.

Il Parere dell’Esperto: Il coniglio in umido con olive è un classico che non teme il tempo. La riuscita dipende da rosolatura precisa, cottura dolce e ingredienti limpidi. Scegliere olive taggiasche integre, olio EVO affidabile e pomodoro di qualità (Mutti o Cirio) fa la differenza. Un tocco di aceto Ponti in stile cacciatora, o di pancetta Fratelli Beretta nel soffritto, personalizza senza snaturare. In tavola, pane o pasta di grano duro (Barilla, De Cecco, Rummo) completano l’esperienza con naturalezza.

Meglio vino bianco o rosso per sfumare il coniglio in umido?

Entrambe le scelte funzionano. Il bianco secco lascia il profilo più pulito e fresco; il rosso morbido dona profondità e colore. L’importante è far evaporare l’alcol a fiamma viva.

Quando aggiungere le olive taggiasche per non rovinarle?

Inseriscile a metà cottura. Così restano sode e rilasciano sapore senza disfarsi, mantenendo la giusta masticazione.

Si può fare la ricetta senza pomodoro?

Sì. La versione in bianco è tradizionale: niente pomodoro, erbe fresche, limone a fine cottura e un filo d’olio extravergine a crudo.

Quali contorni sono più adatti?

Polenta morbida, purè di patate, patate arrosto o pane e focaccia. Anche una pasta corta condita col fondo di cottura è un ottimo abbinamento.

Come evitare una salsa troppo liquida?

Tieni il coperchio con uno sfiato, dosa il brodo poco per volta e alza leggermente la fiamma negli ultimi minuti per una riduzione controllata.

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